La nascita delle leggi

Vetustissimi mortalium, nulla invidia nullaque superbia, sine scelere et sine poena aut coercitionibus vitam agebant. Neque praemia promittebantur, cum naturam sequentes omnia honeste faciebant. Quia nihil contra iustum cupiebant homines, nihil metu facere vetabantur. At postquam pro modestia ac pudore ambitio et vis incedebat, provenerunt dominationes multosque apud populos reges vel tyranni in aeternum manserunt. Quidam autem populi, plerumque regibus exactis, leges maluerunt. Primae leges, rudibus hominum animis, simplices erant. Maxime fama celebravit Cretensium leges, quas Minos praescripsit, et Spartanorum, quas Lycurgus edidit. Atheniensibus autem doctiores et plures Solo praescripsit. Nobis Romulus imperitaverat ut visum erat; dein Numa religionibus et divino iure populum devinxit. Omnium Romanorum regum praecipuus legum sanctor Servius Tullius fuit.

I più antichi tra gli uomini, conducevano la vita senza alcuna invidia e superbia, senza malvagità e senza castigo o coercizioni. Non si promettevano ricompense, quando, seguendo la natura, compivano ogni cosa onestamente. Poiché gli uomini non desideravano nulla contro il giusto, dalla paura non era vietato di fare nulla. Ma dopo che al posto della moderazione e del pudore subentravano l’ambizione e la violenza, giunsero le dominazioni e presso molti popoli i re o i tiranni rimasero per sempre. Invece alcuni popoli, generalmente dopo aver cacciato i re, preferirono le leggi. Le prime leggi, per i rozzi animi degli uomini, erano semplici. La gloria esaltò soprattutto le leggi dei Cretesi, che stabilì Minosse, e degli Spartani, che Licurgo emanò. Invece Solone ne stabilì di più articolate e numerose per gli Ateniesi. Romolo aveva dominato su di noi come era sembrato opportuno; poi Numa vincolò il popolo alle pratiche religiose e al diritto divino. Il principale istitutore di leggi tra tutti i re Romani fu Servio Tullio.