La nobiltà della causa

Ergo in suadendo nihil est optabilius quam dignitas; nam qui utilitatem petit, non quid maxime velit suasor, sed quid interdum magis sequatur, videt. Nemo est enim, praesertim in tam clara civitate, quin putet expetendam maxime dignitatem, sed vincit utilitas plerumque, cum subest ille timor ea neglecta ne dignitatem quidem posse retineri. Controversia autem est inter hominum sententias aut in illo, utrum sit utilius, aut etiam, cum id convenit, certatur, utrum honestati potius an utilitati consulendum sit; quae quia pugnare inter se saepe videntur, qui utilitatem defendet, enumerabit commoda pacis, opum, potentiae, vectigalium, praesidi militum, ceterarum rerum, quarum fructum utilitate metimur, itemque incommoda contrariorum; qui ad dignitatem impellit, maiorum exempla, quae erant vel cum periculo gloriosa, conliget, posteritatis immortalem memoriam augebit, utilitatem ex laude nasci defendet semperque eam cum dignitate esse coniunctam.

Cicerone – De Oratore 2, 334-335 – Maturità classica 1960, II sessione

Dunque nel genere deliberativo (dell’eloquenza) nulla è più auspicabile della dignità; infatti chi mira all’utilità non guarda a che cosa soprattutto voglia colui che persuade, ma a che cosa talvolta persegua maggiormente. Non c’è nessuno infatti, soprattutto in una città tanto illustre, che non pensi che si debba aspirare più di tutto alla dignità, ma per lo più vince l’utilità, quando subentra il timore che, trascurata quella, non si possa mantenere neppure la dignità. C’è poi una divergenza tra le opinioni degli uomini o su quale (lett.: o in quello, cioè su quale) delle due cose sia più utile o anche, quando si è d’accordo su questo, si discute se si debba badare di più all’integrità o all’utilità; poiché queste sembrano spesso in lotta fra loro, chi difenderà l’utilità, enumererà i vantaggi della pace, della ricchezza, del potere, dei tributi, dei presìdi militari (e) di tutte le altre cose il cui profitto misuriamo in base all’utilità e allo stesso modo (elencherà) gli svantaggi dei (loro) contrari; chi (invece) incita alla dignità, raccoglierà gli esempi degli antenati, che erano gloriosi anche con il pericolo, esalterà il ricordo immortale dei posteri, sosterrà che l’utilità nasce dalla gloria e che essa è sempre unita alla dignità.