La rosa, il fiore sacro a Venere

Constat rosam esse florem Veneri sacrum propter odorem et pulchritudinem suam. Sed fama est eam olim candidam fuisse, traxisse autem purpureum colorem ex deae sanguine. Tradunt enim Venerem in hortum venisse, ex areola rosas collegisse spinamque ei pedem pupugisse et statim divinum sanguinem effluxisse. Tum dea, improviso dolore commota: «Confirmo te – inquit – esse reginam florum et semper futuram esse. Ex hoc tempore eris purpurea et brevis». Notum est enim Fosam esse plerumque purpuream et vitam brevem habere: una dies eam aperit, una dies eam conficit.

Ausonio

È risaputo che la rosa è il fiore sacro alla dea Venere per il profumo e la sua bellezza. Però si dice che una volta essa fosse stata bianca, che abbia preso il colore rosso dal sangue della dea. Dicono infatti che Venere andò in un giardino, raccolse delle rose da un’aiuola e una spina le punse il piede e subito cadde del sangue divino. Allora la dea, turbata dall’improvviso dolore, disse: «Dichiaro che tu sei la regina dei fiori e sempre lo sarai. Da questo momento sarai rossa e di breve durata». Infatti, è noto che la rosa è generalmente rossa e ha una vita breve: un solo giorno la apre, un solo giorno la consuma.