La seconda guerra punica
Bello Punico secundo Hamilcar, Carthaginiensium imperator, in Hispaniam filium Hannibalem, adulescentem novem annorum, duxit. Puer Hannibal ante altaria deorum, dum pater victimas immolat, aeternum odium contra Romanos iuravit, semper postea servans sacramentum religiose per totam vitam. Ubi Hannibal adolevit, patri Hamilcari successit, summum imperium obtinens. Tunc per Pyrenaeos montes et Alpes copias in Italiam traduxit, consulem Cornelium Scipionem apud Ticinum profligavit, Caium Flaminium apud Trasumenum in Etruria devicit. Ibi a Carthaginiensibus quindecim milia Romanorum occisi sunt. Cum autem Hannibal consules apud Cannas vicisset, multae Italiae civitates, a Romanorum societate discessae, cum Carthaginiensibus foedus fecerunt. Romani autem dictatorem Fabium Maximum creaverunt, qui cognomen habuit Cunctatorem, quia hostes cunctatione et subitis insidiis debilitavit. Tandem a Carthaginiensibus Hannibal in patriam revocatus est, quia Scipio consul in Africam copias suas navibus traduxerat, ubi postea apud Zamam bellum vicit.
Littera Litterae – Pag.87 n.4
Durante la seconda guerra punica Amilcare, generale (comandante) dei Cartaginesi, condusse in Spagna il figlio Annibale, fanciullo di nove anni. Il giovane Annibale davanti agli altari degli dei, mentre il padre immolava vittime, giurò eterno odio contro i Romani, osservando sempre in seguito scrupolosamente la promessa per tutta la vita. Quando Annibale crebbe, succedette al padre Amilcare, ottenendo il comando supremo. Allora condusse le truppe in Italia (passando) attraverso i monti Pirenei e le Alpi, sconfisse il console Cornelio Scipione presso il Ticino, vinse Caio Flaminio presso il Trasimeno in Etruria. Qui furono uccisi dai Cartaginesi quindicimila Romani. Avendo poi Annibale sconfitto i consoli presso Canne, molte città d’Italia, dopo aver sciolto l’alleanza con i Romani (lett. separatesi dalla confederazione dei Romani), strinsero un’alleanza con i Cartaginesi. I Romani, invece, nominarono dittatore Fabio Massimo, che ebbe il soprannome di Temporeggiatore, poiché indebolì i nemici con l’esitare (lett. con l’esitazione) e con agguati improvvisi. Infine Annibale fu richiamato in patria dai Cartaginesi poiché il console Scipione aveva portato le sue truppe con le navi in Africa, dove poi vinse la guerra presso Zama.
