La storia di Edipo (4)

Interim ob Oedipodis scelera Thebae frugum sterilitate et penuria vexantur. Tiresias vates, cum a rege interrogatur, respondet: «Cum Laii sicarius invenietur tum civitas peste liberabitur». Oedipus, rex magnae probitatis clementiaeque, de Laii caede diu indagat et interrogat, quod ab exitio urbem liberare valde cupit. Dum ea Thebis geruntur, Corinthi Polybus decedit et Oedipus magno maerore nuntium eius mortis accipit, quia patrem suum eum putat. Periboea igitur totam veritatem de eius origine ei aperit. Postquam senex, qui eum exposuit, ex pedum cicatricibus in eo Laii filium agnoscit, tota veritas comperitur. Quamquam innoxius erat, Oedipus inscienter nefandis facinoribus se contaminaverat et tota Apollinis praedictio evenerat. Maximo dolore Jocasta in cubicolo suo se suspendit. Oedipus ex veste matris et simul uxoris suae fibulas detrahit et se oculis privat, regnumque filiis suis alternis annis tradit et Thebis cum Antigona, filia et simul sorore, profugit.

Nel frattempo, a causa dei crimini di Edipo, Tebe è afflitta dalla scarsezza delle messi e dalla miseria. Il vate Tiresia, quando viene interrogato dal re, risponde: «Quando l’assassino di Laio sarà trovato, allora la città sarà liberata dalla sventura». Edipo, re di grande onestà e clemenza, indaga a lungo sull’uccisione di Laio, poiché desidera intensamente liberare la città dalla rovina. Mentre a Tebe accadono queste cose, a Corinto Polibo muore ed Edipo riceve con grande tristezza la notizia della sua morte, poiché lo ritiene suo padre. Perciò Peribea gli rivela tutta la verità sulla sua origine. Dopo che l’anziano, che lo abbandonò, riconosce in lui dalle cicatrici dei piedi il figlio di Laio, si scopre tutta la verità. Sebbene fosse innocente, Edipo si era macchiato inconsapevolmente di crimini orribili ed era avvenuta tutta la profezia di Apollo. A causa del grandissimo dolore Giocasta si impicca nella sua stanza. Edipo prende delle spille dalla veste della madre e al contempo di sua moglie e si acceca (lett: “si priva degli occhi”), consegna il regno ai suoi figli ad anni alterni e fugge da Tebe con Antigone, figlia e al contempo sorella.