La storia di Roma – La nascita del popolo dei latini

Oppidum condunt Troiani; Aeneas ab nomine uxoris Lavinium appellat. Filius unus natus est, cui Ascanium parentes dederunt nomen. Bello deinde Aborigines Troianique simul petiti sunt. Turnus rex Rutulorum, cui pacta erat Lavinia ante adventum Aeneae, simul Aeneae Latinoque bellum intulerat. Neutra acies laeta ex eo certamine evasit: victi enim sunt Rutuli, sed victores ducem Latinum amisere. Inde Turnus Rutulique ad florentes opes Etruscorum Mezentiumque regem eorum confugiunt, qui contra advenas socia arma Rutulis iunxit. Aeneas adversus tanti belli terrorem ut animos Aboriginum sibi conciliaret, Aborigines et suos uno nomine Latinos appellavit. Quamquam tanta opibus Etruria erat ut iam non terras solum sed mare etiam per totam Italiae longitudinem fama nominis sui implevisset, tamen, cum moenibus bellum propulsare posset, Aeneas in aciem copias eduxit. Secundum inde proelium Latinis, Aeneae etiam ultimum operum mortalium fuit.

A scuola di latino – Pag.9 n.21

I Troiani fondano una città; Enea la chiama Lavinio dal nome della modlie. Nacque un figlio solo, al quale i genitori diedero il nome di Lavinio. Accadde presto che Aborigeni e Troiani fossero insieme chiamati a combattere. Turno, re dei Rutuli, cui era stata promessa Lavinia prima che arrivasse Enea, aveva dichiarato guerra contemporaneamente ad Enea e Latino. Nessuno dei due eserciti ebbe di che rallegrarsi della battaglia: i Rutuli furono sconfitti, ma i vincitori persero il loro capo Latino. Allora Turno e i Rutuli cercarono sostegno presso la fiorente potenza degli Etruschi e presso il loro re, Mesenzio che si alleò all’esercito dei Rutuli contro gli stranieri. Enea, minacciato da una guerra immane, per conciliarsi l’animo degli Aborigeni, volle che che gli Aborigeni ed i suoi portassero lo stesso nome. Sebbene la potenza etrusca fosse ormai a tal punto cresciuta da aver riempito con la fama del suo nome non solo la terra ma anche il mare, dalle Alpi al mar di Sicilia, per quanto era estesa l’Italia, Enea, pur potendo respingere gli assalti nemici rimanendo entro le mura, volle tuttavia sfidare i nemici in campo aperto. La battaglia ebbe esito favorevole per i Latini, ma fu l’ultima impresa mortale di Enea.