La tenacia con cui Demostene si esercitava nell’eloquenza

Demosthenes tam studiosus eloquentiae et idem tam patiens laboris fuisse dicitur, ut primum impedimenta naturae diligentia industriaque superaret, cumque balbus esset, non is fuit qui a consilio discederet, sed ipse perfecit meditando ut nemo eo planius locutus esse putaretur. Nam vitium suum correxit, ut memoriae proditum est, versus multos magna contentione vocis pronuntiando, coniectis in os calculis. Huius orationes non tantum veteres admirati sunt, sed etiam humanarum litterarum cultores nostrae aetatis vel propter verborum elegantiam vel propter sententiarum vim, quae in eius scriptis inveniri possunt.

Ad Limina (2) – Pag.151 n.4

Si dice che Demostene fosse stato tanto appassionato dell’eloquenza e tanto resistente alla fatica da superare per primo gli ostacoli della natura con impegno e zelo e siccome era balbuziente con fu persona di cui non seguisse il consiglio, ma proprio lui preparandosi si perfezionò al punto di ritenere che nessuno parlasse con maggiore chiarezza. Infatti corresse il suo difetto – come ci è stato tramandato – recitando molti versi, dopo aver messo in bocca dei sassolini. Non soltanto gli antichi ammirarono le orazioni di costui, ma anche i cultori delle discipline umanistiche della nostra epoca o per l’eleganza delle parole o per l’eficacia delle clausole, che si possono trovare nei suoi scritti.