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La terza guerra punica

Tertio bello Punico Romani in Africa bellum gesserunt et Carthaginem ingentibus copiis obsederunt. Summum Romanorum exercitus imperium fuit P. Scipioni Aemiliano, Africani nepoti, audaci viro et rei militaris perito. Aemilianus Carthaginienses a re frumentaria prohibuit, deinde post brevem obsidionem urbem cepit et vastavit. Nullus receptus Punicis fuit. Fere omnes in urbis defensione vitam amiserunt. Scipionis iussu, Romani milites totam urbem diripuerunt et omnia aedificia sacra et profana incenderunt. Post paucos dies, Scipio Carthagine discessit, iter ad Graeciam fecit atque brevi tempore Corinthum pervenit. Romanorum exercitus Corinthum quoque expugnavit: sic Roma ad potentiae fastigium pervenit.

Nella terza guerra punica i romani condussero la guerra in Africa e conquistarono Cartagine con grandi truppe. Scipione Emiliano, nipote dell’Africano, uomo audace ed esperto di strategia militare, ebbe il massimo comando dell’esercito. Emiliano impedì ai cartaginesi l’approvvigionamento, poi dopo un breve assedio prese e devastò la città. I punici non ebbero alcuna ritirata. Quasi tutti persero la vita nella difesa della città. Sotto il comando di Scipione, i soldati romani distrussero tutta la città e incendiarono tutti gli edifici sacri e profani. Dopo pochi giorni, Scipione partì da Cartagine, fece direzione verso la Grecia e in breve tempo giunse a Corinto. L’esercito dei romani espugnò anche Corinto: così Roma raggiunse il culmine della potenza.