La vita dei contadini

In («In», prep. con l’abl.) casa agricolarum non multae deliciae sunt; nam saepe casa est parva et agricolae cum («con», prep. con l’abl.) magna familia habitant. Agricolarum casae neque marmoreis columnis («con …») neque pretiosis tabulis («con …») neque splendidis statuis («con …») ornatae sunt, sed parva lucerna parcam mensam illuminat. In agris («Nei campi») dura et laboriosa vita est, sed iucunda et laeta, quia («perché») agricolae divitias et avaritiam ignorant. Agricolae mane (avv.) surgunt, vaccis et capellis herbam dant, agnas et capellas curant, terram arant et vineas colunt. Villica mensam parat, cum ancillis operas domesticas curat, in fluminis aquis («nelle acque del fiume») lanam lavat. In villarum areis saepe gallinae et columbae ab agricolarum feminis aluntur. Sub vesperum («Verso sera») agricolarum casae lucernis illuminantur: tunc a feminis lana tractatur et ab agricolis rusticae opellae curantur. Interim tenebris villa, casae, areae involvuntur: tacent ferae, non sibilant merulae nec cantant alaudae vel lusciniae, solum («solo») noctua importuna stridet et infaustam querellam tollit.

Nella casa dei contadini non ci sono molti lussi; infatti spesso la casa è piccola e i contadini abitano con una grande famiglia. Le case dei contadini non sono adornate né con colonne di marmo, né con dipinti di grande pregio, né con splendide statue, ma una piccola lucerna illumina la sobria mensa. Nei campi la vita è dura e faticosa, ma piacevole e lieta, perché i contadini non conoscono la ricchezza e l’avidità. I contadini di mattina si alzano, danno l’erba alle vacche e alle caprette, provvedono agli agnelli e alle caprette, arano la terra e coltivano le vigne. La fattoressa prepara la mensa, si occupa delle faccende domestiche assieme alle ancelle, lava la lana nelle acque del fiume. Nelle aie delle fattorie spesso le galline e le colombe sono nutrite dalle mogli dei contadini. Verso sera le case dei contadini sono illuminate dalle lucerne: allora la lana viene lavorata dalle donne e dai contadini vengono assolti i piccoli lavori dei campi. Nel frattempo la fattoria, le case e le aie sono avvolte dalle tenebre: gli animali tacciono, i merli non fischiano né le allodole o gli usignoli cantano, solo la civetta importuna stride ed eleva l’infausto lamento.