La vittoria degli ateniesi a Maratona

Cum Persae Datis ductu in campum Marathona cum ingenti exercitu pervenerunt, Athenienses in metu magno fuerunt atque auxilium a Graecis civitatibus petiverunt, sed nulla (“nessuna”) civitas Atheniensibus auxilio (“in aiuto”) venit praeter Plataeenses. Tum Miltiadis iussu Athenienses copias ex urbe eduxerunt, loco (stato in luogo) apto castra ponentes. Deinde postero die (“il giorno seguente”) in regione apud Marathona, ubi (“dove”) arbores rarae (“sparsi”) erant, in hostes impetum fecerunt: montes Athenienses copias tegebant (“proteggevano”) et arbores equitatum hostium impediebant (“ostacolavano”). Datis periculum suis videns, tamen retus (“conidando” + dat.) numero copiarum suarum conligere cupiebat, quod ante adventum Lacedaemoniorum (“degli Spartani”) pugnare utile existimabat, itaque proelium commisit. Athenienses acri animo impetum hostium sustinuerunt (“sostennero”) et virtute sua (“loro”) Persas superaverunt. Nobilis fuit pugna, quoniam parva manus militum tantum (“così grande”) exercitum vicit.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.153 n.11 – Cornelio Nepote

Quando i Persiani pervennero nella Piana di Maratona con un ingente esercito sotto il comando di Dati, gli Ateniesi furono molto atterriti e domandarono soccorso alle città Greche, ma fuorché i Plateesi, nessuna città andò in soccorso agli Ateniesi. Allora, per comando di Milziade, gli Ateniesi portarono le truppe fuori dalla città, allestendo l’accampamento in un luogo idoneo. Il giorno dopo, fecero irruzione contro i nemici nella zona presso Maratona, dove gli alberi erano sparsi: le montagne proteggevano le truppe Ateniesi e gli alberi ostacolavano la cavalleria dei nemici. Vedendo Dati un pericolo per i suoi, ma sperando nel grande numero delle sue truppe desiderava combattere, poiché riteneva utile combattere prima dell’arrivo degli Spartani, e così diede inizio al combattimento. Gli Ateniesi sostennero l’attacco dei nemici con animo energico e grazie al loro valore vinsero i Persiani. La battaglia fu celebre, perché un piccolo manipolo di soldati annientò un esercito così grande.