La volpe e il gallo

Olim vulpes callida et famelica gallinis dolum struxit. Gallus cum gallinis in arbore excelsa stabat; tum vulpes blande accessit et gallum comiter salutavit: «Amice, – inquit – gratum nuntium vobis affero: novum pactum est inter animalia. Posthac neque inimicitiae neque pericula animalia divident; nullum animal ab altero insidias aut iniurias timere debet. Pax sempiterna igitur erit inter nos et universi magna cum concordia beate vivemus. Descendite igitur!». Gallus autem eius fallaciam agnovit: «Bonum nuntium – inquit – et nobis gratum accipio; sed simul in pedes se erigit, collum protendit et addit: «Ecce canes superveniunt!». Statim vulpes tremebunda: «Valete!» et simul fugere incipit. Tum gallus: «Cur fugis, amica mea? Cur canes times? Nullum periculum timere debes quia pax est inter animalia». «Sed fortasse – clamat vulpes – canibus pactum inter bestias nondum notum est». Itaque gallus dolum altero dolo illusit.

Poggio Bracciolini

Una volta una volpe astuta e affamata tese un tranello alle galline. Il gallo stava con le galline su un alto albero; allora la volpe si avvicinò timidamente e salutò gentilmente il gallo: «Amico, – disse – vi porto una bella notizia: c’è un nuovo patto tra gli animali. D’ora in poi né inimicizie né pericoli divideranno gli animali; nessun animale deve temere un’insidia o un oltraggio da parte di un altro. Dunque ci sarà una pace eterna tra noi e tutti vivremo felicemente con grande concordia. Perciò scendete!». Ma il gallo intuì il suo inganno: «Ricevo – disse – una buona notizia e a noi gradita»; ma al contempo si alza in piedi, protende il collo e aggiunge: «Ecco, giungono i cani!». Subito la volpe spaventata: «Addio!» e contemporaneamente inizia a fuggire. Allora il gallo: «Perché fuggi, amica mia? Perché temi i cani? Non devi temere nessun pericolo perché c’è la pace tra gli animali». Grida la volpe: «Ma forse ai cani non è ancora noto il patto tra gli animali». E così il gallo si prese gioco dell’inganno con un altro inganno.