L’apòlogo di Menenio Agrippa

Menenius Agrippa concordiam inter patres plebemque restituit. Nam olim plebs quae, tributis oppressa, patrum arrogantiam non amplius tolerare poterat, urbem reliquit et in Montem Sacrum secessit ubi castra posuit et complures dies se tenuit. Quia Romae post plebis secessionem omnia negotia constiterant omniaque deerant, tum patres plebeiorum iram placare statuerunt. Itaque ad plebem missus est Agrippa, vir facundus populoque carus, qui, cum in plebeiorum castra intromissus est, nihil (acc. «niente») aliud quam hanc fabulam narravisse ferunt: «Olim corporis artus, quia ventrem otiosum cernebant, ab eo discordaverunt et convenerunt manus non amplius ad os cibum allaturas (esse), nec os cibum accepturum, nec ullum alimentum ad ventrem perventurum». At dum ventrem domare volunt, artus quoque defecerunt, totumque corpus ad extremam tabem venit: inde apparuit ventris ministerium haud inutile esse, et cum eo omnes corporis partes in gratiam redierunt. Sic senatus et populus, quasi unum corpus, discordia pereunt, concordia valent. Hac («con questa») fabula Menenius animis plebeiorum persuasit, qui in urbem redierunt.

Lhomond

Menenio Agrippa ristabilì la concordia tra i patrizi e la plebe. Infatti un tempo la plebe che, oppressa dai tributi, non poteva sopportare più l’arroganza dei patrizi, lasciò la città e si ritirò sul Monte Sacro dove pose l’accampamento e vi si trattenne per parecchi giorni. Poiché a Roma dopo la secessione della plebe tutte le attività erano cessate e mancava ogni cosa, allora i patrizi decisero di placare l’ira dei plebei. Pertanto fu mandato alla plebe Agrippa, uomo eloquente e caro al popolo, il quale, quando fu lasciato entrare nell’accampamento dei plebei, dicono che non disse nient’altro che questa storia: «Un giorno le parti del corpo, poiché vedevano la pancia oziosa, litigarono con essa e decisero che le mani non avrebbero più portato il cibo alla bocca, né la bocca avrebbe accettato il cibo, né alcun alimento sarebbe arrivato alla pancia». Ma mentre volevano dominare la pancia, anche gli arti si indebolirono, e l’intero corpo giunse all’estremo deperimento: quindi fu chiaro che la funzione della pancia non è inutile, e tutte le parti del corpo si riconciliarono con essa. Così il senato e il popolo, come un unico corpo, vanno in rovina con la discordia, stanno bene con la concordia. Menenio con questa storia persuase gli animi dei plebei, che ritornarono in città.