L’arrivo di Camillo evita una resa umiliante

Sed iam neque dissimulari neque ferri ultra fames poterat. Itaque dum dictator dilectum Ardeae habet, Capitolinus exercitus, superatis humanis omnibus malis, cum famem unam natura vinci non sineret, vel dedi vel redimi se, quacumque pactione possint, iussit. Tum tribunis militum negotium datum (est) ut paciscerentur. Inde inter Q. Sulpicium tribunum militum et Brennum regulum Gallorum transacta res est, et mille pondo auri pretium factum. Sed di et homines prohibuere (= prohibuerunt) auro redemptos vivere Romanos. Nam priusquam infanda merces perficeretur, Camillus, dictator creatus, intervenit, auferrique aurum de medio et Gallos submoveri iubet. Cum Galli, renitentes, se pactos esse dicerent, Camillus negat eam pactionem ratam esse quae postquam ipse dictator creatus esset iniussu suo ab inferioris iuris magistratu facta esset, denuntiatque Gallis ut se ad proelium expediant. Suos in acervum conicere sarcinas et arma aptare ferroque non auro reciperare patriam iubet. Galli, nova re trepidi, arma capiunt iraque magis quam consilio in Romanos incurrunt. Iam verterat fortuna, iam deorum opes humanaque consilia rem Romanam adiuvabant. Igitur primo concursu fusi Galli sunt.

Maiorum Lingua C

Ma la fame non poteva ormai essere nascosta né sopportata oltre. Così mentre il dittatore effettua arruolamenti ad Ardea, l’esercito del Campidoglio, vinti tutti i mali umani, poiché la natura non permetteva che la sola fame fosse vinta, ordinò o di arrendersi o di riscattarsi, a qualunque condizione potessero. Allora ai tribuni militari fu dato il compito di stipulare la pace. In seguito tra il tribuno Quinto Sulpicio e il re dei Galli Brenno il patto fu concluso e fu pagato un riscatto di mille pesi aurei. Ma dei e uomini impedirono ai Romani di vivere riscattati con l’oro. Prima che l’infame riscatto venisse portato a termine, intervenne Camillo, divenuto dittatore, e ordinò di portare via dal centro l’oro e di allontanare i Galli. Sebbene i Galli, facendo resistenza, dicessero che lo avevano stabilito loro, Camillo disse che non si era stabilito un simile accordo il quale, da quando egli era divenuto dittatore, senza il suo ordine era stato stipulato da un magistrato di grado inferiore al suo, e riferì ai Galli che loro si affrettavano a combattere. Ordinò ai suoi di raccogliere le vettovaglie, prendere le armi e riprendere la patria con il ferro e non con l’oro. I Galli, impauriti dal cambiamento della situazione, presero le armi e corsero contro i Romani più con rabbia che con un piano. Ormai la sorte era mutata e le risorse divine e le decisioni umane favorivano i Romani. Così al primo scontro i Galli furono dispersi.