L’asinello e il lupo

Fabula verum docet: saepe callidi violentorum subdolas minas prompto ingenio vitant. Miser asinus valde aegrotabat et in lecto iacebat. Horas in aerumnis agebat, sed tamen a filio diligenter curabatur. Venit lupus famelicus, ostium pulsat dicitque: «Aperi, miser aselle! Nam bonum aegroto apporto». Asellus autem per ostii rimam ferum lupum aspicit et respondet: «Boni verba audio, sed mali gulam video: ergo non aperio! In silvam vade ad usitatas latebras: stultis hunc (= questo) dolum reserva!»

La favola insegna la verità: spesso gli astuti con una pronta intelligenza evitano le subdole minacce dei violenti. Uno sventurato asinello era molto malato e stava disteso a letto. Passava le ore negli affanni, ma veniva curato con zelo dal figlio. Arriva un lupo affamato, bussa alla porta e dice: «Apri, sventurato asinello! Infatti porto un buon rimedio per il malato». Ma l’asinello attraverso una fessura della porta vede il lupo feroce e risponde: «Sento le parole di un buono, ma vedo la gola di un malvagio: dunque non apro! Va’ nel bosco, nel consueto nascondiglio: riserva questo inganno agli sciocchi!».