Le nozze di Peleo e Teti

Peleus marinae nymphae Thetidis amore incensus est: nympha humanas nuptias despexit sed accidit ut ipse pater Iuppiter eas imponeret. Cum dies nuptiarum advenisset, omnes incolae Thessaliae ad Pelei regiam pervenerunt laeti, dona praebentes. Pelei regia tam opulenta erat ut fulgenti auro atque argento splenderet, et mensae conquisitis epulis exstruerentur. Post homines, magni dei etiam accesserunt. Cum, ergo, dei nuptias celebrarent, interea, Parcae, quae hominum fata texunt, veridica vaticinia dixerunt: «Haec domus valde felix erit: mox Thetis nobilem filium pariet, Achillem, qui semper certamine victor erit».

Peleo s’accese d’amore per la ninfa marina Teti: la ninfa disprezzò le nozze umane, ma accadde che lo stesso padre Giove le imponesse. Essendo giunto il giorno delle nozze, tutti gli abitanti della Tessaglia si recarono lieti alla reggia di Peleo, portando doni. La reggia di Peleo era così sfarzosa che risplendeva d’oro e d’argento, ed erano disposte tavole con cibi squisiti. Dopo gli uomini giunsero anche i gloriosi déi. Mentre, dunque, gli déi celebravano le nozze, nel frattempo, le Parche, che tessono i destini degli uomini, pronunciarono profezie veritiere: «Questa casa sarà molto felice : presto Teti darà alla luce un nobile figlio, Achille, che sarà sempre vincitore in battaglia».