Leggendaria origine degli Etruschi

Cum multa de Tyrrhenis, qui et Tusci vel Etrusci appellati sunt, dicta vel scripta sint, non tamen certe adfirmari potest unde in Italiam venerint. Quae res quoquo modo est, puto non silentio praetereundum esse quod scriptum legimus apud Erodotum. Cum in Lydia gravis annona esset, incolae eius regionis primum aequo animo tulerunt, sed postea, seu pestis videbatur finem non habitura, seu fames tanta erat ut nullo modo tolerari posset, remedium huius rei quaerentes, talorum lusum invenerunt, quo in lusu sic intenti erant ut quidquid evenerat, non curarent et famam neglegerent. Remedium certe aliud quaerendum erat. Hoc rex fecit, ubi gravior annona facta est. Tunc statutum est ut gentis pars de suis finibus migrarent et victum in aliis terris quaererent. Sortibus ductis, duo milia civium, duce regis filio, cui nomen Tyrrhenus fuit, Smyrna naves solverunt et in Italiam pervenerunt ibique sedem suam constituerunt et ex duce Tyrrheno nomen duxerunt.

Ad Limina (2) – Pag.199

Nonostante siano state dette o scritte molte cose sui Tirreni, che sono chiamati anche Tusci oppure Etruschi, tuttavia non si può affermare con certezza da dove giunsero in Italia. Comunque sia, ritengo che non si debba passare sotto silenzio ciò che leggiamo quanto scritto in Erodoto. Essendoci in Lidia una grave carestia, gli abitanti di quella regione, in un primo tempo la sopportarono con animo sereno, ma in seguito, sia per il fatto che la calamità sembrava destinata a non avere fine, sia per il fatto che la fame era così grande da non potere essere sopportata in alcun modo, cercando un rimedio a questa situazione, inventarono il gioco dei dadi, ed erano così intenti in questo gioco che, qualsiasi cosa accadesse, non si preoccupavano ed erano indifferenti alla fame. Certamente doveva essere trovato un rimedio. Proprio questo fece il re, quando la carestia diventò più grave. Allora appunto si decise che parte del popolo emigrasse dal proprio territorio e ricercasse il sostentamento in altre terre. Fatto un sorteggio, duemila cittadini, sotto il comando del figlio del re, che si chiamava Tirreno, salparono da Smirne ed arrivarono in Italia dove fissarono la propria sede e presero il nome dal loro comandante Tirreno.