L’imperatore Claudio e le donne della sua famiglia

Claudius disciplinis liberalibus ab aetate prima non mediocrem operam dedit ac saepe experimenta etiam publicavit. Verum ne sic quidem spem de se commodiorem in posterum facere nec dignus esse potuit qui laudaretur etiam a suis. Mater Antonia enim portentum eum esse dictitabat, nec a natura perfectum, sed tantum incohatum; ac si quem socordiae argueret, stultiorem aiebat filio suo Claudio. Avia Augusta, quae pro despectissimo semper habuisset, non affari nisi rarissime, non monere nisi acerbo et brevi scripto aut per internuntios solebat. Soror Livilla cum audivisset quandoque imperaturum, tam iniquam et tam indignam sortem propalam et clare detestata est. Denique, quo certius cognoscatur quid Augustus de eo opinatus sit, capita ex ipsius epistulis posui.

Svetonio

Claudio fin dalla prima giovinezza dedicò grande impegno alle discipline liberali e spesso pubblicò anche dei saggi. Ma neppure così poté suscitare una speranza su di sé più ottimistica per l’avvenire, né esser degno di essere apprezzato, neanche dai suoi. La madre Antonia infatti ripeteva spesso che lui era un mostro, non condotto a termine dalla natura, ma soltanto iniziato; e se accusava qualcuno di stupidità, diceva che era più stolto di suo figlio Claudio. La nonna Augusta, che lo considerò sempre assai spregevole, era solita non parlargli se non rarissimamente, non lo rimproverava se non con un duro e breve scritto o attraverso messaggeri. La sorella Livilla, dopo aver sentito che prima o poi avrebbe governato, maledì pubblicamente e apertamente un destino tanto indegno e iniquo. Infine, affinché si sappia con più certezza cosa Augusto abbia pensato di lui, ho messo brani delle sue lettere.