L’imperatore Nerone

Successit Claudio Nero, Caligulae avunculo suo simillimus, qui Romanum imperium deformavit et deminuit. Constat eum infinitam senatus partem interfecisse et bonis omnibus obfuisse. Ad postremum se tanto dedecore gessit, ut saltaret et cantaret in scaena citharoedico habitu vel tragico. Parricidia multa commisit, fratre, uxore, sorore, matre interfectis. Dicunt Neronem urbem Romam incendisse, ut Troiae incensae imaginem cerneret. Nullum bellum facturus, Britanniam paene amisit. Nam duo sub eo nobilissima oppida capta in Britannia atque eversa sunt.

Eutropio

A Claudio successe Nerone, molto simile a suo zio Caligola, che indebolì e sminuì l’impero Romano. È noto che eliminò un’immensa parte del senato e nocque a tutti gli uomini perbene. Alla fine si comportò con così grande disonore, da danzare e cantare sulla scena con abbigliamento da citarista o da attore tragico. Commise molti parricidi, avendo ucciso il fratello, la moglie, la sorella, la madre. Dicono che Nerone incendiò la città di Roma, per osservare lo spettacolo di Troia arsa. Per non combattere nessuna guerra, per poco non perse la Britannia. Infatti sotto di lui due città assai celebri in Britannia furono conquistate e distrutte.