L’istituzione del consolato

Romae regnatum est per septem reges annis ducentis quadraginta tribus, cum adhuc Roma vix usque ad quintum decimum miliarium agrum possideret. Hinc consules coeperunt duo pro rege uno creari, ut, si unus malus esse voluisset, alter, habens similem potestatem eum coerceret. Et placuit ut imperium annuum haberent, ne per diuturnitatem potestatis insolentiores redderentur, sed civiles semper essent, cum se post annum scirent futuros esse rursus privatos. Fuerunt igitur anno primo ab expulsis regibus consules Iunius Brutus, qui maxime egerat ut Tarquinius rex pelleretur, et Tarquinius Collatinus, maritus Lucretiae, cui regis Tarquinii filius iniuriam fecerat. Sed Tarquinio Collatino statim sublata est dignitas. Placuerat enim populo ne quis in urbe maneret, qui Tarquinius vocaretur.

Ad Limina (2) – Pag.217

A Roma regnarono per 243 anni sette re (lett. A Roma si regnò per 243 anni attraverso sette re), quando Roma possedeva territorio a malapena fino al quindicesimo miglio [dal Campidolglio]. Da quel momento iniziarono a crearsi due consoli al posto di un re, affinché se uno avesse voluto comportarsi male l’altro, dotato dello stesso potere, lo contrastasse. E piacque che detenessero il potere per un [solo] anno, affinché non si trasformassero in prepotenti per l’abitudine al comando, ma fossero sempre equilibrati, sapendo che dopo un anno sarebbero diventati di nuovo dei privati. Furono dunque consoli nel primo anno dalla cacciata dei re Giunio Bruto, che era quello che più si era adoperato perché fosse cacciato il re Tarquinio, e Tarquinio Collatino, marito di Lucrezia, che era stata oltraggiata dal figlio del re Tarquinio. Ma a Tarquinio Collatino fu subito tolta la carica. Era piaciuto infatti al popolo che non rimanesse in città nessuno che si chiamasse Tarquinio.