L’istruzione di Marco Aurelio

Marcus fuit a prima infantia gravis. At ubi egressus est annos, qui nutricum foventur auxilio, magnis praeceptoribus traditus ad philosophiae scita pervenit. Usus est magistris ad prima elementa Euphorione litteratore et Gemino comoedo, musico Androne eodemque geometra. Quibus omnibus ut disciplinarum auctoribus plurimum detulit. Usus praeterea grammaticis Graeco Alexandro Cotiaensi, Latinis Trosio Apro et Polione et Eutychio Proculo Siccensi. Oratoribus usus est Graecis Aninio Macro, Caninio Celere et Herode Attico, Latino Frontone Cornelio. Sed multum ex his Frontoni detulit, cui et statuam in senatu petit. Proculum vero usque ad proconsulatum provexit oneribus in se receptis. Philosophiae operam vehementer dedit et quidem adhuc puer. Nam duodecim annum ingressus habitum philosophi sumpsit et deinceps tolerantiam, cum studeret in pallio et humi cubaret, vix autem matre agente instrato pellibus lectulo accubaret. Usus est etiam Commodo magistro, cuius ei adfinitas fuerat destinata, Apollonioo Chalcedonio stoico philosopho.

Historia Augusta

Marco fu serio sin dalla prima infanzia. Appena superò gli anni che sono confortati dall’assistenza delle nutrici, affidato ad illustri precettori, pervenne ai principi della filosofia. Per le prime nozioni si valse degli insegnanti Euforione letterato e Gemino commediografo, Androne musicista e anche geometra. A tutti costoro come formatori della sua istruzione conferì moltissimi onori. Inoltre usufruì del grammatico Greco Alessandro Cotiense, dei grammatici Latini Trosio Apro, Pollione ed Eutichio Proculo di Sicca. Dispose degli oratori Greci Aninio Macro, Caninio Celere ed Erode Attico, dell’oratore Latino Cornelio Frontone. Ma tra costoro concesse molto a Frontone, per il quale chiese in senato persino una statua. Inoltre innalzò Proculo sino al proconsolato, dopo aver assunto su di sè le spese. E ancora giovinetto si applicò con impegno alla filosofia. Infatti entrato nel dodicesimo anno assunse l’abbigliamento del filosofo, in seguito anche la tolleranza, tanto che studiava vestito col pallio e dormiva in terra, poi controvoglia, poiché la madre lo spingeva, dormiva su un lettuccio coperto di pelli. Ebbe come maestri anche Commodo, la cui parentela gli era stata destinata, e il filosofo stoico Apollonio di Calcedone.