Livio ci presenta la figura di Catone il Censore, uomo aspro di carattere, ma attivissimo ed integerrimo

Omnes patricios plebeiosque nobilissimarum familiarum aetatis suae M. Porcius Cato longe anteibat. Quin etiam rerum antiquarum scriptores nobis tradiderunt in hoc viro tantam vim animi ingeniique fuisse, ut facile fama superaret excellentissimos quoque viros, qui antea vixissent. Ad summos honores alios scientia iuris, alios eloquantia, alios gloria, militaris provexit: huic versatile ingenium sic pariter ad omnia fuit ut natum ad id unum diceres, quodcumque ageret. In bello fortissimum manu fuisse et clarum multis insignibus pugnis, quibus interfuit, nobis tradiderunt. Idem, postquam ad magnos honores pervenit, summus imperator fuit: et idem in pace eloquentiissimus. Simultates plurimae exercuerunt eum, et ipse exercuit eas. Quamvis asper animo, ut videabtur, et linguae acerbae esset, tamen invicti a cupiditatibus animi et rigidae innocentiae fui, omnium improborum, in quos incidisset, pertinax accusator.

Ad Limina (2) – Pag.222 n.4

M. Porzio Catone era di gran lunga superiore a tutti i patrizi delle famiglie più nobili ed ai plebei del suo tempo. Anzi gli storici ci hanno tramandato che in quest’uomo c’era una così grande forza d’animo e di ingegno che la sua fama superava agevolmente anche gli uomini più ragguardevoli che erano vissuti in precedenza. Alcuni sono stati elevati alle più alte magistrature dalla loro conoscenza del diritto, altri dalla loro eloquenza ed altri ancora dai meriti acquisiti in guerra: egli invece dimostrò una mente così versatile e così adattabile verso ogni situazione che, qualunque fosse ìl settore in cui era impegnato, si sarebbe detto che fosse nato proprio per esercitare quell’unica attività. Ci hanno tramandato che in guerra fosse molto energico nel combattere e che si fosse segnalato in battaglie molto famose, alle quali prese parte. Egli stesso, quando raggiunse i gradi più alti, si dimostrò un validissimo condottiero: e allo stesso modo, durante il periodo di pace, si segnalò come giurista di grandissima eloquenza. Molte, troppe anzi, furono le inimicizie che lo presero per bersaglio, ma anch’egli fu fierissimo avversario di molti. Sebbene fosse, com’era evidente, di carattere intrattabile e di lingua aspra, tuttavia il suo animo non fu mai vinto dalla cupidigia e manifestò una rigorosa onestà, inoltre fu tenace fustigatore di tutte quelle persone disoneste, nelle quali si era imbattuto.