Lo scontro fra Pirro e i Romani: la “vittoria di Pirro”

Tarenti legati Romani magnis iniuriis a incolis vexabantur. Statim Romani bellum ducebant: copiae Romā per campos ad Tarenti muros saepe causa contumeliarum poenae accedebant atque minas incolis movebant. Tum Tarentini, quia inimicum imperium metuunt, Pyrrhum ex Epiro in Italiam advocant. A Pyrrho Tarentum in Apuliam per pelagus statim copiae transportantur et castra ponuntur. Viri Romani cum adversario pugnabant proeliumque asperum erat. Nam Romani strenui viri putabantur et Pyrrhi copias fere vincebant, cum subito (“all’improvviso”) magni elephanti apparent, quos (“che” oggetto) Pyrrhus habebat. A copiis Romanis, quod beluae ignorabantur et periculosae putabantur, terriicum spectaculum non sustinetur, itaque cum equis et armis statim in castra portento territi veniunt. Magna nec grata victoriă Pyrrho est: nam Pyrrhus immensum virorum mortuorum numerum in campo videt; funesta denique victoria est. Inde «Pyrrhi victoria» etiam hodie sinistram fortunam signiicat. Bellum Pyrrhi a poetis celebratur et semper in Romanorum memoria vivet.

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I luogotenenti Romani erano maltrattati a Taranto con grandi ingiurie dagli abitanti. Subito i Romani dichiaravano una guerra: le truppe (partite) da Roma, (procedendo) attraverso i campi, si avvicinavano alle mura di Taranto spesso per il castigo di oltraggi e minacciavano gli abitanti. Allora i Tarantini, poiché temono il potere nemico, chiamano (in soccorso) Pirro in Italia dall’Epiro. Da Pirro le truppe sono subito portare in Puglia attraverso il mare e viene posto l’accampamento. Gli uomini Romani combattevano con il nemico e il combattimento era violento. Infatti i Romani erano ritenuti uomini valorosi e quasi sbaragliavano le truppe di Pirro, quando all’improvviso appaiono grandi elefanti, che aveva Pirro. Dalle truppe Romane, poiché le bestie non erano conosciute ed erano ritenute pericolose, non è sopportata la terribile vista, e così si recano subito nell’accampamento, spaventati dal portento, con le armi e i cavalli. A Pirro non è né una gradita né una grande vittoria: infatti Pirro vede in campo un immenso numero di uomini morti; insomma è una vittoria funesta. Da quel momento anche oggi «vittoria di Pirro» significa una sorte avversa. La guerra di Pirro è celebrata dai poeti e resterà sempre nella memoria dei Romani.