Marsiglia neutrale

Evocat ad se Caesar Massilia XV primos; cum his agit ne initium inferendi belli a Massiliensibus oriatur: debere eos Italiae totius auctoritatem sequi potius quam unius hominis voluntati obtemperare. Reliqua quae ad eorum sanandas mentes pertinere arbitrabatur commemorat. Cuius orationem legati domum referunt atque ex auctoritate haec Caesari renuntiant: intellegere se divisum esse populum Romanum in partes duas; neque sui iudicii neque suarum esse virium discernere utra pars iustiorem habeat causam. Principes vero esse earum partium Cn. Pompeium et C. Caesarem patronos civitatis; quorum alter agros Volcarum Arecomicorum et Helviorum publice iis concesserit alter bello victos Sallyas attribuerit vectigaliaque auxerit. Quare paribus eorum beneficiis parem se quoque voluntatem tribuere debere et neutrum eorum contra alterum iuvare aut urbe aut portibus recipere.

Esperienze di traduzione – Pag.380 n.1 – Cesare

Cesare convoca presso di sé i quindici notabili di Marsiglia; porta avanti con loro trattative affinché i Marsigliesi non causino la guerra; ricorda che loro dovere è seguire l’esempio autorevole di tutta l’Italia più che obbedire alla volontà di uno solo. Ricorda loro le altre ragioni che crede utili a farli rinsavire. Dopo avere riferito il discorso di Cesare ai concittadini così gli rispondono in loro nome: comprendono che il popolo romano è diviso in due partiti non compete loro né sono in grado di stabilire quale dei due partiti difenda una causa più giusta. Capi di queste fazioni sono Cn. Pompeo e C. Cesare (entrambi) protettori della città: uno ha ceduto loro pubblicamente i territori dei Volci Arecomici e degli Elvi l’altro ha loro assegnati come tributari i Salii vinti in guerra e ha aumentato i proventi. Perciò dinanzi a uguali benefici devono pagare un uguale tributo di riconoscenza e non aiutare l’uno contro l’altro né accoglierli in città o nel porto.