Morte di Asdrubale
Hasdrubal Carthaginiensis, Hannibalis frater, dux fuit maxime strenuus peritusque. Bello Punico secundo, ingenti in Hispania exercitu comparato, Pyrenaeis montibus Alpibusque superatis, in Italiam descendit adiuturus Hannibalem cum Romanis demicantem. Sed, cum coniuncturus erat copias suas cum fratris exercitu, Romanorum senatus in eum exercitus consulares misit. Apud Metaurum flumen Hasdrubal cum consulibus Livio Salinatore et Claudio Nerone conflixit. Carthaginiensium dux, acie in planitie contra Romanos instructa, proelii signum dedit atque in hostium agmina elephantos immisit. Iam Romani, ignoratum beluarum specie perterriti, in castra recessuri erant, cum repente Claudius consul a dextero cornu cum equitatu in hostes impetum fecit et brevi tempore proelii exitum mutavit. Hasdrubal, milites suos cedentes videns, exemplo ac verbis eorum animos confirmavit, fugientes revocavit et compluribus locis pugnam restituit; sed postremo, graviter vulneratus atque ab hostibus undique circumdatus strenue pugnans cecidit.
Il Cartaginese Asdrubale, fratello di Annibale, fu un comandante molto valoroso e abile. Nella seconda guerra Punica, allestito un grande esercito in Spagna, valicati i molti Pirenei e le Alpi, discese in Italia per aiutare Annibale, che combatteva con i Romani. Ma, quando stava per unire le sue truppe all’esercito del fratello, il senato dei Romani mandò contro di lui gli eserciti consolari. Asdrubale combatté presso il fiume Metauro con i consoli Livio Salinatore e Claudio Nerone. Il comandante dei Cartaginesi, schierato l’esercito in pianura contro i Romani, diede il segnale del combattimento e fece avanzare gli elefanti contro le schiere dei nemici. I Romani, terrorizzati dall’aspetto degli sconosciuti animali, stavano già per ritirarsi nell’accampamento, quando all’improvviso il console Claudio fece impeto contro i nemici dall’ala destra con la cavalleria e in poco tempo cambiò l’esito del combattimento. Asdrubale, vedendo che i suoi soldati cedevano, rassicurò i loro animi con l’esempio e le parole, richiamò quelli che fuggivano e ripristinò la battaglia in molti luoghi; ma alla fine, ferito gravemente e circondati dai nemici da ogni parte, cadde combattendo valorosamente.
