Non è colpa dei Cristiani se il mondo è invecchiato (I)

Dixisti per nos fieri et quod nobis debeant imputari omnia ista quibus nunc mundus quatitur et urgetur, quod dii vestri a nobis non colantur. Quia ignarus divinae cognitionis et veritatis alienus es, illud primo in loco scire debes, senuisse iam mundum, non illis viribus stare quibus prius steterat, nec vigore et robore eo valere quo prius praevalebat. Mundus ipse iam loquitur et occasum sui rerum labentium probatione testatur. Non hyeme nutriendis seminibus tanta imbrium copia est, non frugibus aestate torrendis solis tanta flagrantia est, nec sic vernante temperie sata laeta sunt, nec adeo arboreis foetibus autumna foecunda sunt. Minus de effossis et fatigatis montibus eruuntur marmorum crustae, minus argenti et auri opes suggerunt exhausta iam metalla, deficit in arvis agricola, in mari nauta, miles in castris, innocentia in foro, iustitia in iudicio, in amicitiis concordia, in artibus peritia, in moribus disciplina.

Cipriano

Hai detto che a causa nostra avvengono e che debbano essere imputate a noi tutte queste cose da cui oggi il mondo è sconvolto e straziato, per il fatto che le vostre divinità non sono venerate da noi. Poiché sei ignaro della conoscenza divina ed estraneo alla verità, questo in primo luogo devi sapere, che il mondo è già invecchiato, che non si fonda su quelle forze su cui si era fondato in precedenza, e non è più vigoroso per quell’energia e forza grazie a cui in precedenza era molto vigoroso. Il mondo parla già di per sé e con la dimostrazione delle cose che vanno in rovina attesta il tramonto di sé. In inverno non c’è una gran quantità di piogge per nutrire le sementi, in estate non c’è il tanto grande calore del sole per riscaldare le messi, né gli autunni sono a tal punto fecondi per i prodotti degli alberi. Si estraggono meno lastre di marmi dai monti scavati ed estenuati, si accumula meno ricchezza di argento e oro, essendo ormai esaurite le cave, viene meno il contadino nei campi, il marinaio in mare, il soldato nell’accampamento, l’onestà nel foro, la giustizia in tribunale, l’armonia nelle amicizie, la perizia nelle arti, la disciplina nei costumi.