Notizie sulla figura di Catone

Cato Maior consulatum gessit cum L. Valerio Flacco. Sorte (Per sorteggio) provinciam nactus Hispaniam Citeriorem, ex ea triumphum deportavit. Ibi cum diutius moraretur, P. Scipio Africanus, cuius in priore consulatu Cato quaestor fuerat, voluit eum de provincia depellere et ipse ei succedere, neque hoc per senatum efficere potuit; qua re iratus senatui privatus in Urbe mansit. At Cato, censor cum eodem Flacco factus, multo severius quam praedecessores ei potestati praefuit. Nam, ut luxuria reprimetur, quae iam tum incipiebat pullulare, quo quisque ditior erat, eo magis Cato in eum animadvertebat. Circiter annos octoginta usque ad extremam aetatem ab adulescentia rei publicae causa suscipere inimicitias non destitit.

Ad Limina (2) – Pag.141 n.3

Catone il Maggiore esercitò il consolato con L. Valerio Flacco. Per sorteggio ottenne la provincia della Spagna Citeriore e da essa riportò il trionfo. Avendo dimorato là troppo a lungo, P. Scipione l’ Africano, di cui nel precedente consolato Catone era stato questore, volle cacciarlo dalla provincia e lui stesso succedergli, e non poté fare questo per mezzo del senato; adirato con il senato per questa cosa, rimase in Città come privato cittadino. Ma Catone, diventato censore con lo stesso Flacco, fu a capo di quella carica con molta più severità dei predecessori. Infatti, affinché la vita dissoluta , che già allora cominciava a diffondersi, fosse repressa, quanto più uno era ricco, tanto più Catone si scagliava contro di lui. Per circa ottanta anni, fino alla età estrema dalla giovinezza, non desistette dall’ attirarsi inimicizie a causa dello cosa pubblica.