Quando la ricchezza è un danno

Muli per asperam viam procedunt et sarcinis gravantur: alter mulus fiscos cum pecunia gerit, alter mulus fiscos cum hordeo. Mulus cum pecunia dicit: «Beatus sum: fiscos cum pecunia gero et praesto alterum asinum fortuna mea» et superbe procedit clarumque tintinnabulum collo iactat. Subito piratae ex insidiis advolant, ferro sauciant asinum qui procedit cum pecunia, diripiunt nummos, neglegunt alterum asinum qui hordeum gerit. Asinus qui sauciatur flet fortunam suam, asinus qui hordeum gerit dicit: «Piratae hordeum meum neglegunt: beatus sum, nam non saucior». Divitiae saepe periculi causa sunt.

Fedro

Dei muli procedono per una strada impervia e sono appesantiti dalle some: un mulo porta degli scrigni con il denaro, l’altro mulo delle ceste con l’orzo. Il mulo con il denaro dice: «Sono felice: porto degli scrigni con il denaro e sono superiore all’altro asino per la mia fortuna» e avanza con arroganza e agita lo squillante campanello con il collo. All’improvviso dei pirati irrompono da un’imboscata, feriscono con la spada l’asino che procede con il denaro, rubano le monete, trascurano l’altro asino che porta l’orzo. L’asino che è ferito piange la sua sorte, l’asino che porta l’orzo dice: «I pirati trascurano il mio orzo: sono felice, infatti non sono ferito». La ricchezza è spesso causa di pericolo.