Riforme e progetti di Cesare

De ornanda instruendaque Roma, item de tuendo ampliandoque imperio plura ac maiora in dies Caesar sibi proponebat: in primis (sott. sibi proponebat) extruere Martis templum, repleto et complanato lacu in quo naumachiae spectaculum ediderat, et aedificare theatrum summae magnitudinis apud Tarpeium montem; in paucissimos libros conferre leges optimas et necessarias ex immensa diffusaque legum copia; publicare bibliothecas Graecas Latinasque, data Marco Varroni cura earum comparandarum; siccare Pomptinas paludes; viam munire a mari Adriatico per Apennini dorsum usque ad Tiberim; perfodere Isthmum Corinthium; Dacos, qui se in Pontum et Thraciam effuderant, coercere; Parthis inferre bellum. Talia agentem atque meditantem eum mors praevenit.

Svetonio

Cesare di giorno in giorno si prefiggeva numerosi e grandi progetti riguardo all’edificazione e all’abbellimento di Roma, e parimenti alla difesa e all’ampliamento dell’impero: innanzitutto (si proponeva) di erigere un tempio di Marte, dopo aver riempito e spianato il lago nel quale aveva allestito lo spettacolo di una naumachia, e di costruire un teatro di enorme dimensione vicino al monte Tarpeo; di riunire, dalla smisurata e dispersa quantità di leggi, le leggi migliori e basilari in pochissimi libri; di aprire al pubblico delle biblioteche Greche e Latine, avendo affidato a Marco Varrone il compito di allestirle; di prosciugare le paludi Pontine; di rendere accessibile una strada dal mare Adriatico attraverso la dorsale dell’Appennino fino al Tevere; di tagliare l’Istmo di Corinto; di tenere a freno i Daci, che si erano riversati nel Ponto e nella Tracia; di muover guerra ai Parti. Mentre meditava ed eseguiva tali piani, la morte lo precedette.