Sale e spugne sono ben diversi

Asinus olim cum magnis saccis sale plenis iter per flu men faciebat. Dum in flumine procedit, cecidit et ma gna copia salis in aqua licuit. Cum surrexit, magna cum voluptate pondus multo minus sensit. Postridie onustus multis saccis spongiis plenis rursus ad fluminis ripam pervenit et sic cogitavit: «Si in aquam rursus me mersero, sarcinae meae pondus multo minus erit». Laetus callido consilio suo in aquam processit et crura flexit. Sed pondus spongiarum aqua plenarum valde crevit; ideoque ob nimium pondus asinus surgere non potuit et vitam in flumine amisit. Pariter in homi nibus stultis calliditas causa calamitatum saepe est.

Un tempo un asino camminava attraverso un fiume con grandi sacchi pieni di sale. Mentre procedeva nel fiume, cadde e la grande quantità di sale si sciolse nell’acqua. Quando si alzò, con grande piacere percepì molto meno il carico. Il giorno dopo, carico di molti sacchi pieni di spugne, giunse di nuovo presso la riva del fiume e pensò così: «Se mi immergerò di nuovo in acqua, il peso del mio carico sarà molto minore». Contento per la sua astuta decisione, andò in acqua e piegò le zampe. Ma il peso delle spugne piene d’acqua aumentò molto; perciò a causa del peso eccessivo l’asino non poté alzarsi e perse la vita nel fiume. Similmente negli uomini sciocchi l’astuzia è spesso causa di sciagure.