Sono di moda le “recitationes”

Magnum proventum poetarum annus hic attulit. Toto mense Aprili nullus fere dies fuit, quo non recitaret aliquis. Iuvat me quod vigent studia, proferunt ingenia hominum et ostentant, tametsi ad audiendum pigre coitur. Plerique enim in stationibus sedent, tempusque audiendis fabulis conterunt ac subinde sibi nuntiare iubent an iam recitator intraverit, an dixerit praefationem, an ex magna parte evolverit librum. Tum demum, ac tunc quoque lente cunctanterque, veniunt; nec tamen permanent, sed ante finem recedunt abeuntque, alii dissimulanter et furtim, alii simpliciter et libere.

Maiorum Lingua C

Quest’anno ha portato un gran numero di poeti. In tutto il mese di aprile non ci fu quasi nessun giorno in cui qualcuno non facesse una pubblica declamazione. Mi piace il fatto che gli interessi abbiano vigore, mostrano e rivelano gli ingegni umani, sebbene si vada con pigrizia ad ascoltare. I più infatti si fermano nei luoghi pubblici, perdono tempo a raccontare storie e subito si impongono di riferire se sià già entrato il lettore, se abbia letto il proemio, se abbia srotolato il libro in gran parte. Allora, finalmente, ma ancora lentamente e con esitazione, arrivano; ma non restano, ma si alzano e se ne vanno prima della fine, alcuni facendo finta e di nascosto, altri tranquillamente e sfacciatamente.