Sortita dei Nervi

Romanorum victoria sublatus Ambiorix statim cum equitatu in Aduatucos, qui erant eius regno finitimi, venit; neque noctem neque diem intermittit peditatumque sequi iubet. Re narrata et Aduatucis concitatis postero die in Nervios pervenit et incitat ne dimittant occasionem libertatis atque ultionis pro eis iniuriis quas acceperint: interfectos esse legatos duos magnamque partem exercitus necatam esse demonstrat; addit posse subito interfici oppressam legionem quae cum Cicerone hiemat. Facile hac oratione Nerviis persuadet. Itaque confestim dimissis nuntiis ad eos qui omnes sub eorum imperio sunt, Nervi manus cogunt et de improviso ad Ciceronis hiberna advolant. Huic quoque accidit ut nonnulli milites, qui lignationis munitionisque causa in silvas discesserant, repentino equitum adventu interciperentur. His circumventis magna manu Nervii et Aduatuci legionem oppugnare incipiunt. Nostri celeriter ad arma concurrunt, vallum conscendunt. Aegre is dies sustentatur, quod omnem spem hostes in celeritate ponebant.

Cesare

Ambiorige, esaltato dalla vittoria dei Romani, con la cavalleria si reca subito verso gli Atuatuci, che erano limitrofi al suo regno; non si ferma né di giorno né di notte e ordina alla fanteria di seguirlo. Esposta la vicenda e sobillati gli Aduatuci, il giorno seguente giunge nel territorio dei Nervi e li esorta a non lasciarsi sfuggire l’occasione della libertà e della vendetta per quegli oltraggi che avevano subito: spiega che due ambasciatori erano stati uccisi e gran parte dell’esercito era stata annientata; aggiunge che la legione, che sverna con Cicerone, colta di sorpresa, poteva essere annientata subito. Con questo discorso persuade facilmente i Nervi. Pertanto, inviati subito messaggeri a tutti coloro che sono sotto il loro dominio, i Nervi radunano una schiera e all’improvviso corrono verso i quartieri invernali di Cicerone. Anche a costui accadde che alcuni soldati, che si erano andati nei boschi per la raccolta della legna e l’opera di fortificazione, fossero intercettati dall’arrivo improvviso dei cavalieri. Dopo averli circondati, i Nervi e gli Aduatuci cominciano ad assediare la legione con la grande schiera. I nostri corrono velocemente alle armi, salgono sul vallo. Quel giorno si resiste a stento, poiché i nemici riponevano ogni speranza nella velocità.