Strategie di Cesare

Caesar in Belgio cum hiemaret, unum illud propositum habebat, continere in amicitia civitates, spem aut causam non dare armorum inter populos ne, sub decessum suum cum exercitum deducturus esset, bellum relinqueretur. Itaque, de pace per legatos pactionibus factis, honoribus et praemiis Galliam in pace continuit. Ipse hibernis peractis contra consuetudinem in Italiam magnis itineribus contendit, ut municipia et colonias appellaret, quibus M. Antonii, quaestoris sui, commendaverat sacerdotii petitionem. Contendebat enim gratia cum libenter pro homine sibi coniuncto, quem paulo ante praemiserat ad petitionem, tum acriter contra factionem et potentiam paucorum. Iustam sibi causam municipia et colonias visere existimavit, ut iis gratias ageret. Exceptus est Caesaris adventus ab omnibus municipiis et coloniis incredibili honore atque amore. Tum primum enim, ob continua proelia, veniebat ab illo universae Galliae bello. Nihil (“nulla”) relinquebatur, quod ad ornatum portarum, itinerum, locorum omnium sine parsimonia excogitari poterat. Cum omnes regiones Galliae togatae Caesar pro utilitate sua percucurrisset, celeriter ad exercitum revertit legionibusque ex omnibus hibernis ad ines Treverorum evocatis eo (“là”) venit ibique exercitum lustravit.

Ad litteram – Esercizi 1 – Pag.254 n.14 – Irzio

Cesare,  quando svernava in Belgio, aveva un solo disegno, conservare in amicizia le città, non dare un motivo od una speranza per far ricorso alle armi tra le genti, affinché dopo la sua partenza mentre si accingeva a spostare l’esercito, non lasciasse alcuna guerra.
E così, stretti accordi di pace tramite degli ambasciatori conservò la Gallia in pace con onorificenze e premi. Egli stesso, terminati i quartieri invernali, contro l’abitudine si diresse in Italia a marce forzate, per richiamare a raccolta municipi e colonie, ai quali aveva rivolto una petizione per la dignità sacerdotale di M. Antonio, suo questore. Tendeva fortemente infatti a favore di un uomo a lui collegato, che poco prima aveva mandato avanti per la richiesta, allora violentemente contro la fazione e la potenza di pochi. Pensò che i municipi e le colonie ritenessero giusta per sé la causa, tanto da ringraziarli. L’arrivo di Cesare fu accolto da tutti i municipi e le colonie con incredibile onore e stima.
Faceva allora infatti ritorno  per la prima volta, a causa dei prolungati combattimenti, da quella famosa guerra di tutta la Gallia. Non era trascurato nulla che si potesse immaginare per abbellire senza parsimonia le porte,  i passaggi ed ogni luogo. Quando Cesare ebbe percorso per il suo vantaggio tutte le regioni della Gallia cittadina tornò velocemente all’esercito e richiamate da tutti i quartieri d’inverno le legioni ai territori dei Treviri, arrivò là e in quel luogo passò in rassegna l’esercito.