Tardo interesse per la filosofia a Roma

Sapientiae studium vetus id quidem in nostris, sed tamen ante Laeli aetatem et Scipionis non reperio quos appellare possim nominatim. Quibus adulescentibus Stoicum Diogenen et Academicum Carneadem video ad senatum ab Atheniensibus missos esse legatos, qui cum rei publicae nullam umquam partem attigissent essetque eorum alter Cyrenaeus alter Babylonius, numquam profecto scholis essent excitati neque ad illud munus electi, nisi in quibusdam principibus temporibus illis fuissent studia doctrinae.
Qui cum cetera litteris mandarent, alii ius civile, alii orationes suas, alii monumenta maiorum, hanc amplissimam omnium artium, bene vivendi disciplinam, vita magis quam litteris persecuti sunt.

Cicerone

C’è certamente un antico interesse per la filosofia nei nostri concittadini, ma tuttavia prima dell’età di Lelio e di Scipione non trovo (filosofi) che io possa chiamare per nome. Quando erano giovani, mi risulta che furono mandati come ambasciatori dagli Ateniesi presso il Senato lo stoico Diogene e l’accademico Carneade, i quali, non avendo mai preso alcuna parte alla politica ed essendo l’uno Cireneo e l’altro Babilonese, mai sarebbero usciti di certo dalle scuole nè stati scelti per quell’incarico, se in alcuni dei personaggi importanti a quei tempi non vi fosse stato interesse per la filosofia. Questi, pur mettendo altre cose per iscritto, alcuni il diritto civile, altri i propri discorsi, altri le memorie degli antenati, mirarono ad ottenere nella vita più che con le lettere questa che la più importante di tutte le arti, la scienza del vivere bene.