Uccisione di Servio Tullio

Huic orationi Servius cum intervenisset trepido nuntio excitatus, extemplo a vestibulo curiae magna voce “Quid hoc” inquit, “Tarquini, rei est? Qua tu audacia me vivo vocare ausus es patres aut in sede considere mea?” Cum ille ferociter ad haec – se patris sui tenere sedem; multo quam servum potiorem filium regis regni heredem; satis illum diu per licentiam eludentem insultasse dominis – , clamor ab utriusque fautoribus oritur et concursus populi fiebat in curiam, apparebatque regnaturum qui vicisset. Tum Tarquinius necessitate iam et ipsa cogente ultima audere, multo et aetate et viribus validior, medium arripit Servium elatumque e curia in inferiorem partem per gradus deiecit; inde ad cogendum senatum in curiam rediit. Fit fuga regis apparitorum atque comitum; ipse prope exsanguis cum sine regio comitatu domum se reciperet ab iis qui missi ab Tarquinio fugientem consecuti erant interficitur.

Esperienze di traduzione – Pag.190 n.16 – Livio

Servio, svegliato di soprassalto da un messaggero, arrivò nel bel mezzo di questa tirata e, dall’ingresso della curia, gridò fortissimo: “Che razza di storia è questa, Tarquinio? Avere il coraggio, con me vivo, di convocare i senatori e di sederti sul mio trono?” La risposta di Tarquinio fu estremamente insolente. Disse che stava occupando il trono di suo padre, trono che era di gran lunga preferibile finisse in mano all’erede legittimo (cioè lui in persona) piuttosto che a uno schiavo e che Servio aveva già insultato e preso in giro abbastanza i suoi padroni. Seguirono urla di consenso e di approvazione. Intanto la gente stava affluendo in massa sul posto ed era chiaro che il potere sarebbe andato al vincitore di quel giorno. Allora Tarquinio, costretto dalla situazione a giocarsi il tutto per tutto, favorito dall’età e dalla maggiore vigoria fisica, afferrò Servio all’altezza della vita, lo sollevò da terra e, trascinandolo fuori, lo scaraventò giù dalle scale. Quindi rientrò nella curia per evitare che i senatori si sparpagliassero. La scorta e il séguito del re se la diedero a gambe. Quanto poi al re stesso, mentre quasi in fin di vita stava rientrando a palazzo senza il suo séguito abituale, fu raggiunto e assassinato dai sicari di Tarquinio, i quali lo avevano pedinato.