Un episodio della guerra contro i Volsci e gli Equi

Senatui dicatorem creari placuit, quod consulum discordia inter ipsos et certamina in consiliis omnes terrebant. Dictator dictus est A. Postumius Tubertus et simul electus edicitur. Haec omnia celeritati ingenti facta sunt. Dictator, diviso cum Quinctio consule exercitu, ad hostes pervenit. Postquam bina castra hostium parvo inter se spatio distantia viderant, ipsi quoque mille ferme passus ab hoste castra posuerunt. hostes, nulla in proelio iusto relicta spe, noctu adorti castra consulis proelium committunt. Clamor subito ortus non modo consulis vigiles et exercitum deinde omnem, sed dictatorem quoque ex somno excivit. Consul nec animo defecit nec consilio: pars militum portatum stationes firmat, pars corona vallum cingunt. Dictator omnia quae alius imperator prudens et impiger in tali re praeciperet ageretque praecipit atque agit. M. Geganium cum cohortibus delecis misit ad oppugnanda castra hostium unde maiore agmine milites profecti erant: itaque prius paene cepit castra quam oppugnaru hostes satis scirent.

Maiorum Lingua C

Il senato volle che si istituisse un dittatore, poiché la discordia tra i consoli e i contrasti nelle assemblee spaventavano tutti. Dittatore fu eletto Aulo Postumius Tuberto e, nel momento stesso in cui fu scelto, fu proclamato. Tutto ciò avvenne con grande rapidità. Il dittatore, diviso l’esercito con il console Quinzio, giunse dai nemici. Dopo che aveva visto che i due accampamenti nemici distavano poco tra di loro, anch’essi posero il campo a circa mille passi dal nemico. I nemici, senza che alcuna speranza fosse stata abbandonata in una battaglia regolare, insorti di notte diedero l’assalto al campo del console. L’improvviso clamore sorto svegliò non solo le sentinelle del console e infine tutto l’esercito, ma anche il dittatore. Il console non si perse d’animo, né nella capacità di decisione: una parte dei soldati difendeva le guarnigioni alle porte, un’altra con uno schieramento circondava il vallo. Il dittatore ordinò tutto ciò che un altro comandante saggio e zelante in tale situazione avrebbe ordinato e fatto. Inviò Marco Geganio con coorti scelte ad assediare l’accampamento nemico, da dove erano partiti i soldati con una schiera più numerosa: così poco mancò che prendesse il campo prima che i nemici sapessero a sufficienza che erano sotto assedio.