Un esempio di amore fraterno

At hostes ubi primum nostros equites conspexerunt, nihil timentibus nostris, quod legati eorum paulo ante a Caesare discesserant atque is dies indutiis erat ab his petitus, impetu facto celeriter nostros perturbaverunt. Rursus his resistentibus, hostes consuetudine sua ad pedes desiluerunt et, subfossis equis compluribusque nostris deiectis, reliquos in fugam coniecerunt atque ita perterritos egerunt ut non fuga desisterent, priusquam in conspectum agminis nostri venissent. In eo proelio interficitur fortis Piso Aquitanus, amplissimo genere natus, cuius avus in civitate sua regnum obtinuerat, amicus populi Romani a senatu nostro appellatus. Hic, ut fratrem inter primores dimicantem, ab hostibus interclusum, vidit, statim in primam aciem contendit et singulari audacia fratrem saucium e periculo eripuit. Sed forte accidit ut Piso de equo suo, sagitta vulnerato, deieceretur et ab hostibus repente circumveniretur: multis vulneribus acceptis et fortiter pugnans interfectus est. Frater vero, qui iam proelio excesserat, cum sortem Pisonis animadvertis, incitato equo hostibus occurrit ut fratri succurreret atque cecidit apud corpus eius.

Cesare

Ma i nemici, non appena scorsero i nostri cavalieri, mentre i nostri non temevano niente, dal momento che i loro luogotenenti erano andati via da poco da Cesare e quel giorno era stato chiesto da questi per la tregua, fatto rapidamente impeto, scompigliarono i nostri. Poiché questi resistevano nuovamente, i nemici, secondo la loro consuetudine, balzarono a terra e, trafitti i cavalli e gettati giù parecchi nostri, spinsero gli altri in fuga e li resero così terrorizzati che non cessarono dalla fuga prima di esser giunti in vista della nostra schiera. In quel combattimento viene ucciso il valoroso Pisone Aquitano, nato da una famiglia nobilissima, il cui avo aveva tenuto il potere nella sua nazione, dichiarato amico del popolo Romano dal nostro senato. Costui, quando vide il fratello, che combatteva tra i soldati della prima fila, circondato dai nemici, subito si diresse verso la prima schiera e con straordinario coraggio strappò dal pericolo il fratello ferito. Ma accadde per caso che Pisone venisse gettato giù dal suo cavallo, ferito da una freccia, e accerchiato di colpo dai nemici: fu ucciso dopo aver ricevuto molte ferite e mentre combatteva con ardore. Ma il fratello, che si era già allontanato dal combattimento, quando si accorse della sorte di Pisone, spronato il cavallo, andò incontro ai nemici per soccorrere il fratello e cadde vicino al suo corpo.