Un favore ricambiato

Columba alas lavat in rivo, cum (quando) formicam in aqua videt. Bestiola in periculo est: flet et auxilium implorat; tunc columba formicae herbae filum praebet et eam (la, pron.) servat. Post aliquot dies (Dopo alcuni giorni) agricola in populi ramo columbam videt et sagittam parat: nam columbam necare optat. Sed formica accurrit atque agricolae talum mordet. Vir propter dolorem (a causa del dolore) sagittam statim dimittit et columba ad caelum volat. Sic formica gratiam refert (ricambia) et vicissim (a sua volta) columba servatur.

Una colomba lava le ali in un ruscello, quando vede una formica nell’acqua. La bestiola è in pericolo: piange e implora aiuto; allora la colomba porge un filo d’erba alla formica e la salva. Dopo alcuni giorni un contadino vede la colomba sul ramo di un pioppo e prepara una freccia: infatti vuole uccidere la colomba. Ma la formica accorre e morde il tallone del contadino. L’uomo a causa del dolore subito lascia cadere la freccia e la colomba vola in cielo. Così la formica ricambia il favore e la colomba è salvata a sua volta.