Un po’ di simulazione non guasta

Etsi tibi omnia suppetunt ea quae consequi ingenio aut usu homines aut diligentia possunt, tamen amore nostro non sum alienum arbitratus ad te perscribere ea quae mihi veniebant in mentem dies ac noctes de petitione tua cogitanti, non ut aliquid ex his novi addisceres, sed ut ea quae in re dispersa atque infinita viderentur esse ratione et distributione sub uno aspectu ponerentur. Quamquam plurimum natura valet, tamen videtur in paucorum mensium negotio posse simulatio naturam vincere. Civitas quae sit cogita, quid petas, qui sis. Prope cottidie tibi hoc ad forum descendenti meditandum est: “Novus sum, consulatum peto, Roma est.”

Esperienze di traduzione – Pag.353 n.1 – Cicerone

Quantunque tu sia dotato a sufficienza di tutte le qualità che gli uomini possono conseguire con la loro intelligenza o con la pratica o con l’applicazione, tuttavia, in nome del nostro affetto, non ho ritenuto fuori luogo darti i consigli che mi venivano in mente giorno e notte, allorché riflettevo sulla tua candidatura; e non perché tu apprendessi qualcosa di nuovo da essi, ma perché fossero considerate sotto un unico punto di vista, in forma logica e razionale, le riflessioni che, in tale circostanza, potrebbero apparire disaggregate ed indefinite. Benché ciò che conta di più sia la disposizione naturale, tuttavia sembra che, in una faccenda che si riduce a pochi mesi, l’apparenza possa avere la meglio su di essa. Considera quale sia la città, a cosa tu aspiri, chi veramente tu sia. Quasi ogni giorno, mentre ti dirigi verso il foro, devi meditare su ciò: “Sono un uomo novo, aspiro al consolato, c’è Roma in palio”.