Un prodigio preannuncia il regno di Servio Tullio

Eo tempore in regia prodigium visu eventuque mirabile fuit. Puero dormienti, cui Servio Tullio fuit nomen, caput arsisse ferunt multorum in conspectu; plurimo igitur clamore inde ad tantae rei miraculum orto excitos reges, et cum quidam familiarium aquam ad restinguendum ferret, ab regina retentum, sedatoque eam tumultu moveri vetuisse puerum donec sua sponte experrectus esset; mox cum somno et flammam abisse. Tum abducto in secretum viro Tanaquil “Viden tu puerum hunc” inquit, “quem tam humili cultu educamus? Scire licet hunc lumen quondam rebus nostris dubiis futurum praesidiumque regiae adflictae; proinde materiam ingentis publice privatimque decoris omni indulgentia nostra nutriamus.”

Esperienze di traduzione – Pag.185 n.6 – Livio

In quel periodo il palazzo reale assisté a un prodigio notevole per come si manifestò e per le conseguenze che ebbe. Mentre un bambino di nome Servio Tullio stava dormendo, furono in molti a vedergli la testa avvolta da fiamme. Le urla concitate che gridarono al miracolo attirarono la famiglia reale. Un servitore portò dell’acqua per spegnere le fiamme, ma la regina glielo impedì e fece cessare il chiasso intimando di non toccare il bambino finché non si fosse svegliato da solo. Appena questi aprì gli occhi, contemporaneamente le fiamme si estinsero. E allora Tanaquil, prendendo da parte il marito, gli disse: “Vedi questo bambino che stiamo tirando su in maniera così spartana? Sappi che un giorno sarà la nostra luce nei momenti più bui e il sostegno del trono durante i tempi di crisi. Quindi vediamo di allevare con cura chi sarà motivo di lustro per lo Stato tutto e per noi stessi.”