Un ripudio per motivi politici

Agrippinam, Marco Agrippa genitam, neptem Caecili Attici equitis Romani, Tiberius duxit uxorem. Sublato ex ea filio Druso, Iuliam Augusti filiam confestim coactus est uxorem ducere, non sine magno angore animi, cum et Agrippinae consuetudine teneretur et Iuliae mores improbaret. Sed Agrippinam abegisse post divortium doluit, et semel omnino ex occursu visam adeo contentis et umentibus oculis prosecutus est, ut custoditum sit ne umquam in conspectum ei posthac veniret. Cum Iulia primo concorditer et amore mutuo vixit, mox dissedit, et aliquanto gravius, ut etiam perpetuo secubaret, intercepto communis filii pignore, qui Aquileiae natus infans extinctus est.

Svetonio

Tiberio sposò Agrippina, nata da Marco Agrippa, nipote di Cecilio Attico, cavaliere Romano. Dopo aver avuto da lei il figlio Druso, fu immediatamente costretto a sposare la figlia di Augusto Giulia, non senza un grande dolore dell’animo, perché era legato ad Agrippina da un intimo rapporto e disapprovava i costumi di Giulia. Ma dopo il divorzio si dolse di aver ripudiato Agrippina, e invero una volta incontratala casualmente la seguì con gli occhi così contenti e bagnati di lacrime, che si premunì per non comparire mai per l’avvenire davanti a lei. Con Giulia in un primo tempo visse di buon accordo e con amore reciproco, in seguito fu in discordia, e alfine in modo così grave da dormire persino sempre da solo, una volta morto il pegno d’amore del loro figliuolo, che nato ad Aquileia si spense ancora infante.