Una coraggiosa azione militare di Crasso

Prima luce productis omnibus copiis, duplici acie instituta, auxiliis in mediam aciem coniectis, Crassus morabatur ut intellegeret quid hostes consilii caperent. Illi etsi propter multitudinem et veterem belli gloriam paucitatemque nostrorum facilem sibi pugnam rebantur, tamen nostros impeditos in agmine et sub sarcinis inferiores adoriri malebant. Hoc consilio probato a ducibus, productis Romanorum copiis sese e castris non egrediebantur. Hanc rem intuitus Crassus, cum cunctantes hostes nostros milites alacriores ad pugnam efecissent, cohortatus suos ad hostium castra proiciscitur. Crassus equitum praefectos cohortatus ut magna praemia pollicerentur et suos excitarent, quid vellet ostendit. Illi, eductis iis cohortibus quae ad praesidium castrorum relictae intritae ab labore erant, et longiore itinere circumductis, ne hostes eas ex castris intueri possent, omnium oculis mentibusque ad pugnam intentis celeriter ad munitiones pervenerunt atque his prorutis prius in hostium castris constiterunt, quam plane hi eas tuerentur aut quid rei gereretur cognoscere possent. Tum vero, clamore ab ea parte audito, nostri redintegratis viribus acrius eos aggressi sunt. Hostes undique circumventi desperatis omnibus rebus fuga salutem petiverunt.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.337 n.16 – Cesare

Sul far del giorno, fatto avanzare tutto l’esercito, costituita una doppia fila, riunite le truppe ausiliarie al centro dello schieramento, Crasso prendeva tempo per capire quali decisioni avrebbero adottato i nemici. Costoro sebbene giudicassero lo scontro agevole per se stessi a causa del grande dispiegamento di forze, sia per l’antica fama bellica e per l’esiguità dei nostri, tuttavia preferivano aggredire i nostri impacciati durante la marcia e maggiormente vulnerabili sotto il peso dei bagagli. Approvata questa tattica, mentre le truppe dei Romani venivano fatte avanzare dai comandanti, essi (i nemici) non uscivano dall’accampamento. Crasso, preso atto di tale stratagemma, poiché (i nemici esitanti) l’esitazione dei nemici aveva reso i nostri soldati più animosi in vista della battaglia, (Crasso) spronati i suoi, si dirige verso l’accampamento nemico. Crasso esortati i comandanti dei cavalieri a promettere grandi ricompense e ad incitare i propri schieramenti, manifesta quale fosse il suo piano. Questi (comandanti), fatte avanzare quelle coorti che, lasciate a difesa dell’accampamento, non erano prostrate dalla fatica, e condottele con una manovra d’accerchiamento attraverso un itinerario più lungo, perché i nemici non potessero scorgerle dall’accampamento, concentrato lo sguardo e la mente di tutti al combattimento, giunsero celermente alle strutture difensive e, dopo averle distrutte, si trovarono nell’accampamento dei nemici prima che essi le proteggessero in modo tangibile e che potessero rendersi conto di quello che stava accadendo. Allora appunto, percepito uno schiamazzo provenire da quella direzione i nostri, rinnovate le proprie energie. li aggredirono con maggiore accanimento. I nemici accerchiati da ogni parte, perduta ogni speranza per la situazione nel suo complesso, cercarono la salvezza nella fuga.