Una gara tra due celebri pittori

Scitum est inter Protogenen et Apellem quod accidit. Ille Rhodi vivebat; quo cum Apelles adnavigasset, avidus cognoscendi opera eius fama tantum sibi cogniti, continuo ad officinam iit. Aberat ipse, sed tabulam amplae magnitudinis in machina aptatam custodiebat quaedam anus. Haec, Apelle quaerente, foris esse Protogenen respondit interrogavitque a quo eum quaesitum esse diceret. «Ab hoc», inquit Apelles adreptoque penicillo lineam ex colore duxit summae tenuitatis per tabulam. Protogenes, reversus, anum interrogavit num quis venisset: mulier quae gesta erant indicavit. Tum ille artifex, protinus lineae contemplatus subtilitatem dixit nullum alium venisse nisi Apellem quia non cadebat in alium tam absolutum opus. Ipse alio colore tenuiorem lineam in ipsa illa duxit et praecepit anum ut, si redisset ille, ostenderet adiceretque hunc esse quem quaereret. Atque ita evenit. Revertit enim Apelles et pudore erubescens tertio colore lineas secuit nullum relinquens amplius subtilitati locum. At Protogenes victum se confessus in portum devolavit hospitem quaerens.

È noto ciò che avvenne tra Protogene e Apelle. Quello viveva a Rodi; dove Apelle, dopo esser giunto per nave, desideroso di conoscere le opere di costui a lui noto soltanto di fama, si diresse subito al suo laboratorio. Egli era assente, ma una vecchia custodiva una tavola di ampia grandezza posizionata su un cavalletto. Questa, ad Apelle che lo chiedeva, rispose che Protogene era fuori e domandò da chi doveva dire che era stato cercato. “Da costui”, rispose Apelle e, afferrato un pennello, tracciò sulla tavola una linea di colore di estrema finezza. Protogene, ritornato, chiese alla vecchia se qualcuno fosse venuto: la donna riferì le cose che erano accadute. Allora quel sommo artista, osservata la sottigliezza della linea, disse subito che nessun altro era venuto se non Apelle perché non si confaceva ad un altro un’opera tanto perfetta. Egli stesso con un altro colore tracciò una linea più sottile proprio sopra quella e avvertì la vecchia, se quello fosse tornato, di mostrargliela e di aggiungere che questo era colui che cercava. E così avvenne. Infatti Apelle ritornò e, arrossendo per ritegno, con un terzo colore attraversò le linee non lasciando più nessuno spazio per una sottigliezza. Ma Protogene, ammettendo di essere stato sconfitto, discese in fretta al porto cercando l’ospite.