Una lettera di Cicerone dal suo proconsolato in Cilicia (B)

Nam totum negotium non est dignum viribus nostris, quia maiora onera in re publica sustinere et possim et soleam. Praeterea belli magni timor impendet, quod effugiam si ad constitutam diem decedemus. De pantheris quas requiris, per eos qui venari solent, agitur mandatu meo diligenter. Sed mira paucitas est: quicquid erit, faciam ut tibi tamen sit; sed quid sit plane nescio. Tu velim ad me de omni rei publicae statu quam diligentissime perscribas; ea enim certissima putabo quae ex te cognovero.

Cicerone

Infatti l’intero incarico non è degno delle mie capacità, poiché nella repubblica posso e sono solito sostenere oneri più gravosi. Inoltre incombe il timore di una grande guerra, che potrei evitare se me ne andrò per il giorno stabilito. Riguardo alle pantere che cerchi, su mio ordine si lavora con cura per mezzo di coloro che sono soliti cacciarle. Ma ve n’è una straordinaria scarsezza: qualunque cosa accadrà, farò tuttavia in modo che sia per te; ma non so per certo cosa sia. Vorrei che tu mi scrivessi quanto più accuratamente della situazione generale della repubblica; infatti reputerò certissime quelle cose che saprò da te.