Una promessa ingannevole: il nibbio e le colombe

Timidae columbae milvum saepe fugiebant et citis pennis exitium vitabant. Tum improbus callidis verbis eas decipit: «Cur aevum sollicitum ducitis? Me dominum vestrum create: ita tutae a periculis praestabimini, et nullis iniuriis vexabimini, quod ego vos defendam!». Columbae falsis verbis credunt et milvo fraudulento se tradunt. Ut a milvo stultarum columbarum regnum accipitur, ferus dominus columbas vorare incipit et imperium saevis falculis exercet. Tunc dicit columba: «Quia inconsideratae eramus, merito ob nostram stultitiam poenam luemus: nostrum regnum improbo committebamus et mox ob eam causam ruinam nostram inveniemus».

Grammatica Picta (1) – Pag.125 n.25

Le colombe paurose rifuggivano spesso il nibbio, e grazie alle ali rapide, evitavano la morte. Allora il malvagio le inganna con parole astute: Perché conducete una vita preoccupata? Nominatemi vostro sovrano: così sarete mantenute al sicuro dai pericoli, e non sarete tormentate da alcuna violenza, perché vi difenderò io! Le colombe credono alle parole mendaci e si affidano al nibbio ingannatore. Appena il governo delle sciocche colombe viene assunto dal nibbio, il sovrano spietato comincia a divorare le colombe, ed esercita il potere per mezzo degli artigli crudeli. A quel punto una colomba dice: Poiché eravamo sconsiderate, per la nostra stupidità sconteremo giustamente una punizione: affidavamo il nostro governo ad un disonesto, e presto, per quella ragione, troveremo la nostra rovina.