Una risposta che non fa una grinza!

Scipio Nasica domum Ennii quondam venit, quia cum poeta colloqui (= parlare) desiderabat. Postquam ostium pulsaverat, paulo post Ennii ancilla aperuit et domini iussu Scipioni dixit: «Recede! Mihi crede: dominus meus domi non est!». Revera Scipio Ennii vocem bene audiverat, sed tacuit et domum se recepit. Serius, sub vesperum, Ennius Scipionis Nasicae domum venit amicumque ab ostio vocavit. Tum Nasica sine ulla mora ex interiore parte magna voce dixit: «Nasica domi non est!». At Ennius replicavit: «Quid? (= E che?) Stultus non sum: agnosco ego vocem tuam!». Respondit tum Nasica: «Amice, homo impudentior es! Egomet, cum te quaesivi, ancillae tuae credidi; nunc tu mihimet non credis?».

Scipione Nasica andò un giorno a casa di Ennio, poiché desiderava parlare con il poeta. Dopo che ebbe bussato alla porta, poco dopo un’ancella di Ennio aprì e per ordine del padrone disse a Scipione: «Va’ via! Credimi: il mio padrone non è in casa!». In realtà Scipione aveva udito bene la voce di Ennio, ma tacque e se ne andò a casa. Più tardi, sul far della sera, Ennio andò a casa di Scipione Nasica e chiamò l’animo dall’uscio. Allora Nasica senza alcun indugio disse a gran voce dalla zona più interna: «Nasica non è in casa!». Ma Ennio replicò: «E che? Non sono stupido: riconosco la tua voce!». Allora Nasica rispose: «Amico, sei un uomo alquanto sfacciato! Io stesso, quando ti ho cercato, ho creduto alla tua ancella; ora tu non credi a me stesso?».