Una terribile tempesta

Primus dies quietum iter praebuit; proximus ei, nondum quidem procellosus et tristis, obscurior tamen pristino non sine minis crescentis mali praeteriit. Tertio ab omni parte caeli emicare fulgura, et nunc internitente luce nunc condita non oculos modo meantis exercitus, sed etiam animos terrere coeperunt. Erat prope continuus caeli fragor, et passim cadentium fulminum species visebatur; attonitisque auribus stupens agmen nec progredi nec considere audebat. Tum repente imber grandinem incutiens torrentis modo effunditur, ac primo quidem armis suis tecti exceperant; sed iam nec retinere arma lubrica rigentes manus poterant nec ipsi destinare in quam regionem obverterent corpora.

Maiorum Lingua C

Il primo giorno permise un viaggio tranquillo; il seguente, non ancora tempestoso e infausto, ma più buio del precedente trascorse non senza le minacce del male crescente. Il terzo giorno lampi divampavano da ogni parte del cielo, e a momenti brillando lo splendore della luce, a momenti spento incominciarono ad atterrire non solo gli occhi, ma anche gli animi dell’esercito in marcia. Vi era quasi un continuo frastuono nel cielo, e in più luoghi si scorgevano le forme dei lampi che cadevano; con le orecchie sconvolte l’esercito stupefatto non osava proseguire né arrestarsi. All’improvviso la pioggia che infondeva grandine si diffonde come un torrente e in un primo momento l’avevano sopportata in quanto coperti dalle loro armi; ma ormai le mani, irrigidendosi, non erano in grado di tenere le armi scivolose, né essi stessi decidere dove rivolgersi.