Un’astuzia di Annibale

Poenus Cretam ad Gortynios venit. Statim vir callidus avaritiam Gortyniorum animadvertit. Nam in magno periculo erat, quia magnam pecuniam portabat. Tandem callidum consilium capit. Amphoras innumeras plumbo complet, sed plumbum auro et argento operit. Deinde amphoras in Dianae templum deponit et exclamat: «Apud deae aram divitiae meae tutae erunt: nam a dea custodientur». Poenus dolo gaudet: statuas aeneas pecunia complet et in propatulo domi (“della sua casa”) abicit. Dum templum curant Gortynii, statuas neglegunt. Sic Poenus divitias suas servat.

Cornelio Nepote

Il Cartaginese giunge a Creta presso i Gortini. Subito l’uomo astuto si accorge dell’avidità dei Gortini. Infatti era in grande pericolo, poiché portava con sé molto denaro. Quindi prende una scaltra decisione. Riempie innumerevoli anfore di piombo, ma ricopre le sommità d’oro e d’argento. Poi depone le anfore nel tempio di Diana ed esclama: «Vicino all’altare della dea la mia ricchezza sarà al sicuro: infatti sarà custodita dalla dea». Il Cartaginese gioisce dell’inganno: riempie con il denaro delle statue di bronzo e le getta nel cortile della sua casa. Mentre i Gortini si occupano del tempio, trascurano le statue. Così il Cartaginese preserva la sua ricchezza.