Vincenzo Cuoco

Nato a Civitacampomarano (Campobasso) nel 1770, esule a Milano dopo la caduta della Repubblica Partenopea del 1799, vi fondò il «Giornale italiano». Qui assunse una posizione di rilievo nella vita politica e culturale lombarda. Tornò a Napoli nel 1806, ebbe cariche importanti sotto il regno di Murat. Morì a Napoli nel 1823.

Cuoco è autore dell’importante “Saggio storico della rivoluzione napoletana del 1799” (1801) in cui criticò l’astrattezza e gli schematismi dei giacobini, e sostenne che la loro era una “rivoluzione passiva”, portata a Napoli da un esercito conquistatore e fondata su ordinamento del tutto estranei alla mentalità delle masse meridionali. Il Platon in Italia (Platone in Italia, 1804-1806) è un romanzo archeologico-politico in forma epistolare: esalta le origini della cultura italiana: un testo che ebbe ampia fortuna nel XIX secolo nazionalistico. Cuoco fu prosatore asciutto e antiretorico, su di lui si basò il successivo storicismo e nazionalismo moderato.