La sera del 7 Novembre 1628 Don Abbondio, il curato di un paesello in provincia di Lecco, stava passeggiando tranquillamente su un sentiero leggendo il suo breviario e ripetendo di tanto in tanto qualche passo ad alta voce quando vide al bivio di fronte a se due uomini che aspettavano evidentemente qualcuno. Ma quando s’accorse
Durante la notte Don Abbondio non riuscì a chiudere occhio, poiché, ancora sconvolto dallo spiacevole incontro con i bravi, cercò di escogitare qualche scusa da presentare a Renzo, che sarebbe venuto a casa sua l’indomani, per fissare l’ora del matrimonio. Però ogni rimedio sembrava poco adatto, tanto che Don Abbondio cercò di convincersi che lui
Il terzo capitolo si apre con la discussione fra Lucia, Renzo e Agnese riguardo l’accaduto. Infatti questi ultimi volevano delle chiare spiegazioni da Lucia riguardante il precedente incontro con Don Rodrigo e con suo cugino Don Attilio. Infatti recentemente mentre Lucia tornava a casa con delle amiche, venne avvicinata da Don Rodrigo, che cercò di
Il capitolo si apre con la descrizione del cammino di Fra Cristoforo dal convento del paese di Pescarenico alla casa di Lucia, che il giorno prima l’aveva mandato a chiamare tramite Fra Galdino. Sebbene il paesaggio autunnale sia splendido, il cammino del frate verso la casa è rattristato dalle immagini di miseria che si vedono
Giunto a casa di Lucia, fra Cristoforo apprende con sdegno dalle due donne l’accaduto (“Mentre la buona donna [Agnese] faceva alla meglio la sua dolorosa relazione, il frate diventava di mille colori…”). Esaminata la situazione, e spinto dal suo carattere impulsivo, decide di andare a parlare con don Rodrigo per distoglierlo dal suo proposito. Arriva