Il Senato di fronte alla scelta tra Aderbale e Giugurta

Postquam rex finem loquendi fecit, legati Iugurthae largitione magis quam causa freti paucis respondent: Hiempsalem ob saevitiam suam ab Numidis interfectum, Adherbalem ultro bellum inferentem, postquam superatus sit, queri, quod iniuriam facere nequiuisset. Iugurtham ab senatu petere, ne se alium putarent ac Numantiae cognitus esset, neu verba inimici ante facta sua ponerent. Deinde utrique curia egrediuntur. Senatus statim consulitur. Fautores legatorum, praeterea senatus magna pars gratia deprauata Adherbalis dicta contemnere, Iugurthae virtutem extollere laudibus; gratia, voce, denique omnibus modis pro alieno scelere et flagitio, sua quasi pro gloria, nitebantur. At contra pauci, quibus bonum et aequum divitiis carius erat, subueniendum Adherbali et Hiempsalis mortem seuere vindicandam censebant, sed ex omnibus maxime Aemilius Scaurus, homo nobilis impiger factiosus, auidus potentiae honoris divitiarum, ceterum vitia sua callide occultans.

Esperienze di traduzione – Pag.170 n.14 – Sallustio

Dopo che il re finì di parlare, gli ambasciatori di Giugurta, confidando più nel denaro elargito che nella bontà della causa, rispondono con poche parole: affermano che Iempsale è stato ucciso dai Numidi a causa della sua crudeltà; che Aderbale, che aveva mosso guerra per primo, dopo essere stato vinto, si era lamentato di non essere riuscito a commettere un sopruso. Giugurta chiedeva al senato di non considerarlo diverso da costui che avevano conosciuto a Numanzia, né di anteporre le parole di un nemico alle sue imprese. Poi entrambe le parti escono dalla Curia. Il senato inizia subito la consultazione. I sostenitori degli ambasciatori di Giugurta, ed inoltre gran parte del senato, influenzati da motivi personali, disprezzavano le parole di Aderbale, mentre celebravano con lodi il valore di Giugurta. Contando sul loro prestigio, sulla loro eloquenza ed ogni mezzo possibile, si battevano per il delitto e la vergogna altrui, quasi come per la loro propria gloria. Al contrario pochi, che avevano la rettitudine e la giustizia più a cuore della ricchezza, ritenevano che fosse necessario appoggiare Aderbale e vendicare severamente la morte di Iempsale; più di tutti si accalorava Emilio Scauro, uomo nobile, infaticabile, fazioso, desideroso di potere, di onori e di ricchezze, ma che nascondeva abilmente i suoi difetti.